giovedì 21 agosto 2014

Rassegna solenne


 

Rassegna solenne è il titolo di un grosso volume pubblicato per l'Osservatorio Letterario Ferrara e l'Altrove. Solenne un po' per lo spessore (in tutti i sensi) ma anche per l'occasione rilevante del centesimo numero della Rivista dell'Osservatorio. Fa il paio con l'Antologia giubilare “Altro non faccio” pubblicata nel 2011. Artefici sono l'ideazione e il coordinamento di Melinda Tamas-Tarr, ferrarungherese che da anni, con tenacia, porta avanti iniziative culturali. L'antologia, pertanto, in oltre seicento pagine contiene opere di quasi cinquanta autori ungheresi e italiani, classici e contemporanei.
Si tratta, dunque, di un importante e corposo “assaggio” bilingue di quanto, nella considerevole esperienza della Rivista, è stato fatto. Una Rivista, tra l'altro, che grava sulle spalle dell'indefessa Melinda Tamas-Tarr che con orgoglio e senza troppe smancerie promuove un significativo lavoro di collezione e valorizzazione delle culture italiana e ungherese di ogni tempo.
 
Per la “squadra” di scrittori o poeti italiani scendo in campo anch'io, tra le pagine 424 e 441. E con me grandi firme del passato, tra cui il mio concittadino Lorenzo Stecchetti (cioè Olindo Guerrini) e Guido Gozzano. Tra i vivi, posso fare i nomi di Gianmarco Dosselli, Ivan Plivelic, Ivan Pozzoni, Emanuele Rainone, Franco Santamaria, Mario Sapia, Ambra Simeone. E tanti altri che si sono dedicati maggiormente alle traduzioni o alla saggistica. E poi c'è un'ampia fetta magiara, con nomi difficili da ricordare (e da scrivere) ma assolutamente da scoprire e approfondire.

Mi piace citare l'argentino Fernando Sorrentino che in quest'antologia ripropone l'ormai classico L'irritatore (in seconda stesura), sempre godibile a leggersi.

Per quanto mi riguarda, sono stato selezionato con una poesia, un saggio breve ed alcuni racconti. Tra questi: Il canto di mezzanotte (più o meno l'evasione di un cucù dall'orologio), Nel giardino degli iperborei (un'avventura finita male per improvvidi escursionisti), Il principe degli asteroidi (un personaggio speciale, capace di scrivere con le stelle), Abbagli (cioè dell'avidità, in salsa cinquecentesca, per l'oro nelle Indie occidentali), Zuriva (un'enigmatica città scomparsa sotto il mare, forse), Mutevoli identità (un disagiato assume falsi sé, solo per apparire), In via del tutto eccezionale (su questa strada, le persone hanno tutte la stessa faccia, a meno che...), L'ultima cosa che arriva (una voragine inghiotte tutto, ma ci si penserà poi).
 
Ecco dove trovare il volume:
 
Altre informazioni:
 
Umberto Pasqui
 

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